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CyberSecurity: la nostra password

 

“La sicurezza comincia nella testa”: più volte abbiamo usato questo slogan per riferirci al fatto che non serve avere 10 telecamere, 20 sensori e 2 sirene per avere più protezione ma bisogna cominciare da piccole cose e piccoli accorgimenti. 

La sicurezza è un valore aggiunto nella nostra vita e sentirsi sicuri ci fa rilassare e vivere meglio.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento di richieste, da parte dei sistemi operativi di smartphone e computer, di inserire sempre la password (o un codice di sblocco). Ad esempio ci viene richiesto di inserire la password dopo un allontanamento dal device, dopo 1-2 minuti di inutilizzo oppure per poter accedere al computer o per effettuare un acquisto. Questo è stato un piccolo grande passo verso la protezione, la sicurezza dei nostri dati contenuti nell’apparecchio. 
La password è un buon metodo per avere più protezione, ma non serve a nulla se essa è molto semplice o fa riferimento a noi (data di nascita). La password più diffusa su internet è “123456” e questo la dice lunga sul livello di protezione degli utenti! 

Adesso iniziate a capire perché diciamo sempre che “la sicurezza comincia nella testa”? 

Bene. Cominciamo dalle basi: analizziamo la password. La password diventa più difficile da scoprire, anche per un programma hacker che genera password casuali fino a trovare quella giusta, in base alla sua lunghezza. Infatti una password di 8 caratteri, composta da lettere e numeri e caratteri speciali, ha circa 17 milioni di combinazioni! Bastano 10-12 caratteri per incrementare esponenzialmente le variabili e quindi l’impossibilità di scoprire la password. La giusta combinazione prevede: lettere, numeri e caratteri speciali (/ * # [ ] -).

Poi teniamo conto del fattore “umano”. Spesso per ricordarci una facilmente password utilizziamo nomi e numeri a noi noti e quindi facilmente memorizzabili. Una buona pratica invece è quella di utilizzare parole e numeri non riconducibili a noi o ad i nostri familiari. Ed un’altra buona pratica è quella di non utilizzare sempre la stessa password per tutti gli account e gli accessi ai siti web. Sarebbe buona norma utilizzare una mail ed una password “fatte apposta” per quei siti di cui non abbiamo la certezza della sicurezza e che non ci ispirano molta fiducia. 

Quindi conviene dividere in gruppi le nostre password, in base al livello di protezione che riteniamo i nostri dati debbano avere, per esempio: 

  • Siti web sicuri, o che hanno buoni livelli di sicurezza (Apple, Google, sito della banca, ecc)
  • Siti web poco o per nulla sicuri (siti dove ci chiedono la registrazione per acquistare qualcosa e, magari, è in inglese e non riusciamo a capire bene le condizioni di utilizzo e di privacy)
  • Computer (accesso al proprio computer)
  • Rete di casa (router e/o access point)
  • Rete dell’ufficio 
  • Computer dell’ufficio

   E così via….

In questo modo se ci rubassero le credenziali di accesso, potremmo limitare i danni.

Vi sono poi molte app che archiviano in modo sicuro le nostre password ma attenzione, servono più a farci da promemoria che sistema di sicurezza della password. Attenzione a non confondere i “ruoli”. Anche i browser come Safari di Apple e Chrome di Google possono archiviare e gestire le password per renderci la vita più comoda, ma questo significa che i nostri dati sono archiviati quanto meno nel pc. Quindi buona norma sarebbe quella di utilizzare una buona password per proteggere il pc. 

Questo è il nostro stile di vita in Security, condividilo anche tu!

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