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Quanto spendono gli italiani per la sicurezza?

 

Proteggere la propria abitazione, il proprio ufficio, i propri beni, si sa è una continua spesa tra nuove tecnologie e vecchie esperienze. La maggior parte degli italiani ha un antifurto in casa e la situazione delle vendite è sempre stata in crescita negli ultimi anni. Dalla nascita degli antifurti fino ad oggi il susseguirsi di tecnologie è stato inarrestabile. E ancora non è finita qui. 

Vent'anni fa i sistemi di antintrusione erano dotati di sensori di movimento che non distinguevano i movimenti di una persona da quelli di una tenda, per esempio, generando falsi allarmi. Poi si sono combinate 2 tecnologie: movimento e calore. Nascono i sensori a doppia tecnologia che riducono di una grande percentuale i falsi allarmi. Nascono però nuovi sensori, quelli definiti "a tenda", utilizzati per proteggere porte e finestre, sono costituiti da un sensore che emette raggi infrarossi creando un muro di raggi. Montandolo in verticale diventa una tenda. Le centrali di antifurto si sono sempre più evolute, diventando più intelligenti e semplici da usare, gestibili con app per smartphone e potendo gestire contemporaneamente sempre più sensori di varie tipologie e offrendo un controllo maggiore per l'utente. 

Ma la tecnologia corre, diventa più popolare ed i prezzi scendono. Quindi il pubblico si allarga e gli antifurti vengono installati in abitazioni di tutti i generi, non più appannaggio dei facoltosi o di aziende con beni di valore. Questo aumento di platea probabilmente è anche attribuibile al fatto che, soprattutto tra gli anni 90 e l'inizio del 2000, il benessere era maggiore in Italia e quindi proporzionalmente è cresciuto il numero delle potenziali vittime di furto. 

Il dato interessante è però che spesso l'antifurto viene installato in ambienti, case uffici o capannoni, che però sono già "deboli" di suo, quindi con carenze strutturali. Porte e finestre non adeguate, poco robuste o serrature non robuste. Nei casi più eclatanti le chiavi vengono lasciate incustodite.

Da una ricerca effettuata da CNA Intallazione e Impianti dell'08 agosto 2017 gli italiani hanno speso circa 18 miliardi di euro per acquistare ed installare antifurti e porte blindate. La spesa non è indifferente ma ancora non sufficiente. Perché? Perché non ha molto senso installare un buon portone blindato se poi i serramenti (finestre) sono più deboli o se si lascia aperta la finestra per "far circolare l'aria in casa". Non ha senso acquistare un buon antifurto combinato con un robusto portone blindato se poi il garage, con la nostra vettura di famiglia comprata con i sudati risparmi, ha la serranda facilmente manomettibile e non è dotato di antifurto. 

Insomma, si spende tanto, a volte male. 

Bisogna quindi ponderare bene la spesa, evitando di dover spendere e spendere, e spendere male. A volte basta poco per ridurre il rischio di venire derubati attuando piccole pratiche come lasciare una luce accesa, soprattuto se esiste l'illuminazione del portone, del vialetto di ingresso e del giardino. Lo domotica oggi ci aiuta proprio in questo creando soluzioni che siano sia di comodità che di sicurezza. Installare un impianto di antifurto lasciando delle zone scoperte, così come può succedere con le telecamere, non ha molto senso e un ladro esperto può accorgersi di questa falla perché è difficile che un ladro sia avventato e non abbia studiato un po' la casa, le nostre abitudini e qualsiasi informazione possa ritenere utile ai suoi scopi.

 

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